mercoledì 30 novembre 2011

SEPTIC FLESH - Esoptron


Questo blog è incredibilmente popolare in Russia. Mah...

Detto questo, oggi parlo di "Esoptron" (Holy Records, 1995) dei SEPTIC FLESH, che l'ho ascoltato stamattina appena arrivato in ufficio. Gran disco... più l'ascolto e più mi piace; e non è una cosa scontata, perchè spesso capita il contrario. Ci sono album che da ragazzino ascoltavo molto volentieri e che ora mi fanno quasi ridere, soprattutto in campo prog, gothic o simili. Con il tempo mi sono orientato sempre più verso sonorità "sobrie". Non necessariamente estreme. Intendo dire, che con gli anni mi sono stancato della musica con mille orpelli... preferisco di gran lunga un classico chitarra / basso / batteria a tastiere, orchestre, sperimentazioni varie e cambi di registro improvvisi. Che poi il gruppo siano gli Anathema o i Cannibal Corpse non importa. Mi piace la musica suonata con semplicità e strumenti base. Poi, appunto, ci sono le eccezioni... e non so nemmeno io come motivare tutto questo. L'approccio un po' barocco di un album come "Esoptron" non mi disturba affatto, anzi. Eppure sono sicuro che se oggi mi arrivasse da recensire un gruppo che prova a fare qualcosa di simile lo assegnerei a un'altra persona. Non credo c'entri neppure il fattore "nostalgia/affetto", perchè anche se è vero che ricordo perfettamente il giorno in cui ho comprato il CD - un freddo sabato di novembre nel 1997, in un negozio dell'usato a due passi da Piazza Vetra a Milano - e che vi sono legato anche per il solito mitico digipack targato Holy Records, che all'epoca faceva delle confezioni tamarrissime, se non lo ritenessi proprio bello non lo ascolterei così volentieri. E poi ascolto assai volentieri anche le ultime uscite della band. Insomma, sta di fatto che i Septic Flesh mi gasano da sempre. "Esoptron" c'entra poco con quanto fanno oggi: non c'è l'orchestra, non ci sono parti tiratissime... più che sulla potenza (orchestrale o di chitarre), si punta sull'atmosfera. È tutto un intrecciarsi di arpeggi, lead di chitarra e tastiere su tempi generalmente medi. L'atmosfera è barocca, ma non in senso cattivo... c'è semplicemente un sacco di roba nei pezzi, i quali traboccano di finezze, con strati e strati di  suoni diversi. Particolarissime, come sempre, le melodie: parlerei di "medioevo ellenico", anche se questa espressione viene associata a un periodo quasi mille anni prima di cristo (sì, ho fatto il classico). Io però lo chiamo così perchè certe soluzioni mi portano alla mente il Mediterraneo e appunto tutta la tradizione musicale ellenica, mentre altre degli spunti medievali nel senso "tipico" del termine. Non so come abbiano fatto a partorire qualcosa di simile, ma queste melodie sono state uno dei primi motivi per cui mi sono avvicinato alla band. Non conoscevo nessun'altra realtà musicale che avesse nel repertorio della roba così. E poi c'è pur sempre tutta la base death e doom metal qui ancora molto forte, i richiami a Celtic Frost e Paradise Lost, il growling inconfondibile di Spiros e il pulito di Sotiris. Mi sono appena reso conto che trovo difficile dure quale sia il miglior album dei Septic Flesh, ma ultimamente questo è il mio preferito. Vero culto anni '90.

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