domenica 13 novembre 2011

UNCANNY - Splenium For Nyktophobia


Ogni tanto rispolvero veri e propri album dimenticati da dio. Ultimamente è stato il turno di "Splenium For Nyktophobia" (Unisound, 1995) degli UNCANNY, death metal band svedese guidata dal chitarrista Fredrik "North" Norrman, che i più conoscono per essere il membro fondatore degli October Tide e il chitarrista ritmico dei Katatonia sino a un paio di anni fa. Questo è l'unico full-length pubblicato dal gruppo e anche l'ultima cosa uscita prima dello scioglimento (in precedenza c'erano stati un paio di demo). Si tratta di death metal svedese tipico di metà anni '90, del periodo in cui i grandi nomi avevano cambiato o stavano cambiando stile, spostandosi su sonorità più groovy o melodiche. È un lavoro con un piede piantato nella vecchia scuola di Stoccolma e uno in quel genere ibrido che può essere accostato agli Edge Of Sanity o ai Desultory. Mi sento di avvicinare gli Uncanny alla band di Dan Swano in particolare, non solo perchè quest'ultimo è qui coinvolto nella produzione, ma anche perchè, almeno su questo album, l'approccio al songwriting è piuttosto simile a quello degli EOS. In pratica, anche gli Uncanny fanno un po' quello che gli pare... nella tracklist ci sono tracce old school alla Entombed/Dismember degli inizi, altre molto melodiche, come la strumentale "Timeless", e persino dei pezzi pseudo-grind o death 'n' roll, tra cui una cover dei G-Anx, storica band hardcore-grind locale. Ah, c'è anche "Lepra", che mi sembra un omaggio ai Fear Factory dell'epoca! Di certo, il disco non pecca di varietà. Poi, si può anche dire che non tutte le ciambelle siano venute col buco, però ho sempre trovato questo disco divertente, anche se non sono d'accordo con chi lo reputa un "capolavoro sottovalutatissimo" o robe simili. Gente che si è presa bene leggendo "Swedish Death Metal" di Daniel Ekeroth e che tutto a un tratto pensa che qualsiasi cosa sia uscita dalla Svezia nella prima metà dei nineties sia ASSOLUTAMENTE DA AVERE. Abbiate pazienza...

Nessun commento:

Posta un commento