mercoledì 12 ottobre 2011

VITAL REMAINS


Li ho citati ieri e oggi mi è venuta voglia di riascoltarli. Sto parlando dei Vital Remains, band che solitamente viene presa poco in considerazione, anche da chi ascolta parecchio old school death metal. D'altronde, il gruppo è uno di quelli che "o si ama o si odia", a causa del suo stile particolare, a volte non del tutto death metal, che viene quasi sempre strutturato su composizioni lunghissime. Fermo restando che certi pezzi/dischi sono effettivamente una mattonata (in senso cattivo), a mio avviso è un errore voler per forza accostare i Vital Remains ai soliti nomi death metal made in USA: loro sono tutto sommato un ibrido... ci senti tanto Deicide e Massacre quanto Mercyful Fate e Candlemass. Ecco forse il perchè delle canzoni elaborate, lunghe e colme di sezioni diverse: i Vital Remains sono dei metallari a tutto tondo, non dei death metaller puri, anche se è facile inserirli in toto nel filone, grazie all'amicizia con Glen Benton, all'immaginario blasfemo e, ovviamente, al taglio di buona parte del loro materiale. Comunque, stamattina ho ascoltato "Forever Underground" (Osmose, 1997), un gran bel dischetto. 6 tracce per 42 minuti di death-heavy-doom metal epico-satanico. È il primo album dei nostri con il polistrumentista Dave Suzuki, il quale si fa sentire alla batteria, alla chitarra solista e acustica, al basso e alle tastiere. Queste ultime ogni tanto vengono utilizzate a sproposito, ma tutto sommato non rompono le palle... intermezzo "Farewell To The Messiah" a parte, che trovo abbastanza indecente. Probabile ora che nei prossimi giorni mi venga voglia di riascoltare il resto della discografia...





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